Differenze tra topi e ratti

Brown rat, Rattus norvegicus, Wanderratte by Sonja & Roland
Il ratto marrone, rattus norvegicus, nonostante il nome deriva dall’Asia, i ratti sono solitamente più grossi dei topi nonostante la similitudine
foto di Wood Mouse (Apodemus sylvaticus) by spencer77 Flickr
Simile al ratto ma più piccolo, diffuso e nativo dell’Europa, anche esso roditore e parte della famiglia dei Muridi

Quali sono le differenze tra il topo comune e i ratti?

Spesso si tende a confondere il topo comune con il ratto, denominando qualsiasi roditore incrociamo per strada “topo”. In realtà, ne esistono diversi generi.

Come si possono distinguere i topi comune dai ratti?

Le differenze principali riguardano soprattutto le dimensioni. Il topo comune, o topolino di campagna, è un piccolo roditore appartenente al genere Mus. La sua lunghezza, compresa la coda, può raggiungere circa 24 cm e il suo peso varia tra i 12 e 30 grammi. È originario dell’Asia centrale, ma oggigiorno è diffuso in tutto il mondo. La pelliccia presenta un colore marroncino, possiedono orecchie prive di pelo e membranacee e grandi occhi scuri. Il topo comune vive ovunque possa costruirsi un nascondiglio e procurarsi facilmente provviste; per tale motivo spesso le nostre abitazioni si prestano come luogo ideale per una tana.

I ratti invece sono roditori appartenenti al genere Rattus. Rispetto ai topi comuni, hanno delle dimensioni maggiori. Possono infatti raggiungere, coda compresa, i 50 cm di lunghezza. I più comuni sono i ratti delle chiaviche ( Rattus norvegicus), chiamati anche pantegane, ed i ratti dei tetti (Rattus rattus). Sia i topi comuni che i ratti, sono onnivori e molto prolifici. Si calcola infatti che una femmina può partorire fino a cinquanta esemplari anche dieci volte l’anno.

Sono nocivi per l’uomo?

Sia il topolino di campagna che le pantegane possono essere un pericolo per l’uomo in quanto vettori di malattie. In special modo il ratto, il quale habitat ideale sono le fogne, luoghi privi di igiene. I patogeni possono essere trasmessi attraverso le urine, le feci, la saliva o il sangue. Sia i ratti che i topi comuni possono essere portatori di:

  • Febbre da morso
  • Leptospirosi
  • Salmonellosi
  • Infezioni da rickettsia
  • Peste
  • Rabbia

Per questo motivo è molto importante effettuare una corretta derattizzazione appena ci si accorge dei primi segnali della presenza di roditori.

Come si può combattere un’infestazione di topi?

In commercio esistono molti metodi “fai da te”, ma, per porre fine in maniera definitiva all’infestazione, è necessario affidarsi a ditte esperte del settore.

I metodi principali per la lotta contro i roditori sono principalmente tre:

  • La derattizzazione meccanica: prevede l’ausilio di esche e trappole.
  • La derattizzazione chimica: fa ricorso a prodotti rodenticidi chimici letali per i roditori.
  • La derattizzazione ecologica: attraverso l’utilizzo di un’innovativa trappola a cattura multipla (fino a 200 roditori).

Quest’ultima tecnica di disinfestazione è il metodo più sicuro in quanto riduce il rischio di un contatto tra i veleni chimici destinati ai topi e l’uomo.